martedì 22 maggio 2007

Nasce Pirata


In questi mesi ho lavorato alacremente (di notte) per realizzare un vecchio sogno, produrre dei modelli di rotabili in piccola serie.

Il sogno si è concretizzato nella collaborazione tra me e Luca Patuzzi, che abbiamo battezzato Pirata PIccole Riproduzioni Artigianali Treni e Affini (www.piratamodels.it). La vera prova del fuoco è stata la realizzazione del primo rotabile la Ale 582.

lunedì 9 aprile 2007

Staccionata

La tipica staccionata FS è presente ovunque lungo la ferrovia al vero come nel mio plastico. Tra quelle presenti in commercio ho scelto quella in cartoncino tagliata a laser di Luca Patuzzi, che a dispetto di quento si possa pensare è estremamente verisimile e soprattutto veloce da "posare".
Patuzzi vende la sua staccionata in bustine da tre pezzi per un totale di circa 60 cm.

Di solito procedo incollando gli spezzoni su un listello di legno delle dimensioni di circa 2x2 mm che riproduce abbastanza bene la base in cemento su cui di solito è appoggiata la staccionata. L'operazione è più facile di quanto sembri se seguono queste elementari regole:

1.Usare poca colla cianoacrilica;

2.Lasciare asciugare per qualche secondo con un leggero peso sopra;

3.Se si vuole che in qualche punto (ad esempio il primo pilastrinodella serie) la tenuta sia maggiore aggiungere sulla base dei micropezzetti di carta a L, tra il pilastrino e la base, questi una volta ipregnati di colla e asciugati mostrano una resitenza eccezionale.




Una volta asiugata bene la colla, dipingo la base e eventuali piccole macchie lascate dalla colla con la vernivce che riproduce il cemento della Faller che ha una tonalità identica al colore originale della staccionata di Patuzzi.







giovedì 1 marzo 2007

Curva stretta

Una curva troppo stretta in uscita dalla stazione mi creava problemi con le carrozze lunghe. Ho deciso di allargarne il raggio fino a 26 cm, sempre molto stretto, il più stretto di tutto il plastico ma ora non ci sono più preblemi.

Motori per scambi

Nel mio plastico ho utilizzato armamento Peco codice 55, anche gli scambi sono molto fini, unico difetto secondo me è che la traversa che fa muovere gli aghi è un pò troppo evidente. Per distogliere un pò la vista da questo particolare ho decisodi posizionare sul fianco degli scambi i bellissimi motori di movimento dello scambio realizzati in resina da Dani.Fer.

sabato 17 febbraio 2007

Gli scambi che formano la radice della stazione di testa Torino Augusta e che smistano il traffico verso Milano (linea doppia binario che si tuffa sottoterra nel passante), verso Savona (linea non elettrificata a binario singolo) , e verso il deposito locomotive, sono posizionati vicino al bordo del plastico, ho preferito in questo caso gestirli con dei motori sottoplancia comandati da deviatori elettrici posti sul fianco del plastico a formare un piccolo quadro sinottico




giovedì 1 febbraio 2007

La città

Nella zona adiacente al deposito avendo un pò più di spazio posso sfogare la mia "voglia di città". Detesto i plastici con stazioni imponenti che servono due case, una grande sztazione si può giustificare solo con una grande città, e dove lo spazio non c'è la grande citta va in qualche modo suggerita.
In questo caso si susseguono con un criterio che ho ritenuto sensato, le immagine quasi indistinte sulla parete, i palazzi più moderni e più alti sul fondo (per lo più tagliati in due). Più verso di noi un isolato con architettura mista. In primo piano un isolato in pieno stile barocco tipico di Torino e del suo centro storico.
E per finire un edificio ferroviario, la tipica cabina di controllo che gestisce il traffico e gli scambi di stazioni così grandi. Obbiettivo in parte raggiunto anche quì è quello di rompere i parellelismi è impedire la vista diretta del muro, dove le strade si andrebbero a schiantare rompendo l'illusione.

lunedì 15 gennaio 2007

Un pò di paesaggio

Con l'inizio del nuovo anno ho deciso di terminare esteticamente ed operativamente la parte sinistra della stazione di testa dove è posizionata la rimessa circolare di Torino Augusta e la radice degli scambi che immettono in stazione.

Sul muro dipinto di azzurro ho posizionate delle immagini di Torino riprese dalla collina e mixate tramite un programma grafico. Ho quindi interposto uno schermo di vegetazione e una quinta di edifici che rappresentano le officine e gli uffici della zona deposito.



Ho voluto, anche qui, utilizzare una tecnica che mi piace, quella di
ingannare l'occhio posizionando dietro l'elemento scenico principale, in questo caso il bel deposito locomotive relizzato dall'amico Luca Patuzzi (lucapatuzzi@yahoo.it), alcune quinte rappresentate da vari elementi (edifici, vegetazione, ecc.) sempre piu "schiacciati". Questo nel tentativo di far credere allo spettatore catturato dall'oggetto in primo piano che l'orizonte sia molto più lontano di quello che è ovvero pochi centimetri.

Ho notato che, come consigliato in molte riviste specializzate, annullare i parallelismi,aumenta l'inganno e rende più naturale la scena. In questo caso gli edifici, le varie linee ferroviarie, gli alberi hanno tutti linee di fuga diverse e la parete di fondo è abbastanza mascherata.L'aggiunta dell'elento principale poi distrae ulteriormente lo sguardo dal fondale poco profondo.


Infine una immagine ripresa da una angolazione molto simile alla prima per far risaltare l'effetto prime e dopo la cura.
Ora non mi resta che curare molto la zona in primo piano.